Roberto Pace, L’Uomo Nero

Pace ci ha ingannato. Dietro le mentite spoglie di un romanzo delirante, egli ha costruito una favola moderna, la cui sottile trama non smette di stupirci con molteplici tessiture, rocamboleschi cambi di scena e un linguaggio sporco denso di battute esaltanti.
Lasciatevi trasportare sul doppio ossimorico binario dell’inganno e dell’amore, verso Truender, città dei Balocchi e della perdizione. La morte non avrà più il sapore acre della privazione, Bene e Male non si configureranno più come cruda opposizione ma come un intrecciato divenire che ci confonde. Ogni personaggio, simultaneamente preda e inseguitore, sarà spettatore di mutamenti che l’intrinseca natura della favola, specchio inquietante della vita, gli ha riservato.
Ora, però, è tempo di partire, guidati dai disegni di Toccafondo, alla ricerca di Schultze che i bene informati dicono essere l’Uomo Nero.


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