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Nicola Lagioia, primo piano
Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. È autore, conduttore radiofonico, e dal 2017 direttore del Salone internazionale del libro di Torino.
Ha esordito nel 2001 con Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) pubblicato da minimum fax. Ha vinto i premi Viareggio-Rèpaci, Vittorini e Volponi con Riportando tutto a casa (Einaudi, 2011) e il premio Strega 2015 con La ferocia (Einaudi, 2014). Ha pubblicato racconti in varie antologie, tra cui Patrie impure (Rizzoli, 2003), La qualità dell’aria (minimum fax, 2004), che ha curato insieme a Christian Raimo, Semi di fico d’India (Nuovadimensione, 2005), Periferie (Laterza, 2006), Deandreide (Rizzoli, 2006), Ho visto cose (Rizzoli, 2008), La storia siamo noi (Neri Pozza, 2008).
Nel 2005 ha pubblicato per Einaudi Stile Libero 2005 dopo Cristo, un romanzo scritto insieme a Francesco Pacifico, Francesco Longo e Christian Raimo e firmato con il nome collettivo di Babette Factory. Sempre nel 2005 è uscito per Fazi il saggio Babbo Natale. Ovvero come la Coca-Cola ha colonizzato il nostro immaginario collettivo.
Fino al 2017 ha diretto Nichel, la collana di letteratura italiana di minimum fax; dal 2010 è tra i conduttori di Pagina3, la rassegna quotidiana delle pagine culturali trasmessa da Radio 3. Dal 2013 è tra i selezionatori della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2020 ha fatto parte della giuria. Collabora con quotidiani e riviste, tra cui la Repubblica e minima&moralia.
Nel 2020 ha pubblicato La città dei vivi (Einaudi), vincitore del premio Lattes Grinzane 2021.

 

Altre opere
(Con il nome collettivo di) Aldo Dieci, Route 66, Castelvecchi 1999
Occidente per principianti, Einaudi, 2004
Con Alessandro Leogrande e Mario Desiati, Il caso Puglia. Un diverso Mezzogiorno, edizioni dell’asino, 2010
Fine della violenza, Psiche e Aurora, 2005; :duepunti, 2010
Un altro nuotatore, Feltrinelli, 2012
Spaghetti cozze e vongole, Slow Food, 2012
I miei genitori, Einaudi, 2013
Esquilino. Tre ricognizioni, edizioni dell’asino, 2017
Il ritratto del lettore da giovane, Colti, 2018


Nicola Lagioia al corso principe per redattori

Materiali
Intervista 1 su Occidente per principianti
Intervista 2 su Occidente per principianti


Giudizi degli allievi

  1. Tanto poco mi piace la direzione che la sua scrittura narrativa ha preso dopo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj quanto mi entusiasma l’acutezza delle sue riflessioni. Trovo che Lagioia sia un intellettuale interessantissimo da ascoltare (Simone Traversa);
  2. È stato un bell’incontro quello con Nicola Lagioia. Lui è stato disponibilissimo, ci ha raccontato molte cose, dandoci alcuni utili consigli su come provare a introdurci nel complicato mondo dell’editoria. Ha risposto a tutte le nostre domande, ha accettato le critiche con il sorriso, dimostrando di essere, oltre a uno scrittore di talento, anche una persona modesta e particolarmente a modo (Paolo Guazzo);
  3. La sua lezione è stata molto interessante. Una chiacchierata stimolante con chi è sia editor sia scrittore. Un piacere ascoltarlo e dialogarci insieme (Andrea Bilaghi);
  4. Nicola Lagioia è stato disponibilissimo e si è messo totalmente in gioco nel confronto e nell’analisi del suo ultimo libro. Non credo sia da tutti accettare così serenamente e costruttivamente delle critiche e svelare dei retroscena sul proprio lavoro. È stato un incontro interessantissimo e stimolante (Alessandra De Biase);
  5. L’ospite di questa edizione è il vincitore dello Strega 2015. Lagioia è esattamente il tipo di persona che ti aspetteresti dopo aver letto i suoi libri (Giuseppe Coppola);
  6. L’incontro con Lagioia è stato veramente interessante e a tratti anche divertente: è una persona molto spontanea, determinata, e con grande umiltà si è prestato a ricevere critiche e a chiarire dubbi sulla Ferocia. Inoltre ci ha raccontato il suo percorso nel mondo dell’editoria e ci ha dato buoni consigli su come provare a entrarci;
  7. Molto disponibile. Mi è sembrato umile, ed è stato molto bello confrontarsi con lui sulla sua esperienza personale e discutere del suo ultimo libro (Francesca Faccini);
  8. Il vincitore del premio Strega 2015. Occorre sottolinearlo non tanto per l’oggettivo merito che ha avuto lo scrittore, ma soprattutto per far intendere la caratura degli ospiti chiamati a interloquire con gli studenti del corso. Persona umile, conscia dei propri mezzi, dei suoi talenti e delle sue naturali inclinazioni. Ci ha trasmesso, oltre alla sua passione per la scrittura, carica, impegno e dedizione al lavoro, aspetti che durante l’arco delle lezioni si è cercato in tutti i modi di sottolineare (Diego Fiocco);
  9. Simpaticissimo e umile. Il suo libro non mi è piaciuto, è vero, ma lui decisamente sì. La sua è stata una lezione bellissima, un confronto davvero costruttivo (Angelina Taurasi);
  10. Lezione molto bella. L’autore è stato apertissimo al confronto. Ottima la possibilità di fare un lavoro su un libro potendone parlare a tu per tu con l’autore, senza filtri (Eliana Rizzi);
  11. È una persona straordinaria, che suscita un’immediata simpatia. Credo che il suo atteggiamento sia un atteggiamento vincente, in quanto è umile, riservato, e lavora con passione. Ci ha regalato due ore piacevoli e sembrava veramente interessato a trasmetterci la sua esperienza, contento di raccontarci la sua storia. La sua esperienza personale e professionale è, a mio avviso, utilissima per chiunque voglia lavorare in questo mondo;
  12. Chi si nasconde dietro le pagine di un libro che ha scritto? Oltre a un autore, che è anche editor, una persona. Una lezione che ha dato luogo a pensieri interessanti su come poter combinare il mestiere dell’editor e quello dello scrittore, un’idea su come fare dell’autoediting (Vittoria Mieli);
  13. Quello con Lagioia è stato uno degli incontri più produttivi: ha parlato a macchinetta per tre ore di scrittura, gavetta, piccole e medie realtà editoriali romane, stanchezze e idiosincrasie personali, competenze su cui puntare. È stata una lezione ricca dal punto di vista umano e teorico;
  14. Ci ha regalato due ore davvero piacevoli. Umile e disposto a raccontarci la sua storia professionale, i suoi aneddoti sul mondo dell’editoria, a rispondere alle nostre domande, anche alle più bislacche, difendendo con forza il suo libro. Si percepiva il piacere non solo di parlare di sé e del proprio lavoro, ma anche di coinvolgere altri, giovani, in un ambito che evidentemente ancora lo appassiona;
  15. Sarei rimasta ad ascoltarlo per ore, è una di quelle persone con una marcia in più – e non ha bisogno di dimostrarlo in ogni momento. Non si è risparmiato né come scrittore né come editor, mostrando grande disponibilità nel raccontarsi e nel descrivere il suo lavoro. Dopo la lezione gli ho fatto delle domande su una sua intervista a Busi per Internazionale: era visibilmente stanco, ma si è fermato comunque a parlare dell’articolo e di Busi con entusiasmo e candore;
  16. Simpatico, interessante.

 


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