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Paolo Repetti da Oblique
Paolo Repetti è nato a Roma nel 1956. Prima di lavorare nell’editoria si è occupato di psichiatria e psicoanalisi. Nel 1985 inizia la sua esperienza editoriale nella casa editrice Theoria, prima come ufficio stampa e poi come direttore editoriale. L’esperienza si conclude nel 1995 quando, insieme a Severino Cesari, inventa la collana Stile Libero di Einaudi che tuttora dirige.
Ha curato il libro L’anima e il compasso. Scritti su psicoanalisi e metodo scientifico e ha scritto la voce “Psicoanalisi” per l’Enciclopedia europea della Garzanti. Ha scritto due romanzi, entrambi usciti per Mondadori: Lamento del giovane ipocondriaco (2001) e Esercizi di sepoltura di una madre (2019).


Materiali
- Simonetta Sciandivasci (intervista), Il Foglio, 31 maggio 2021;
- Francesco Pacifico (intervista), minima&moralia, 23 giugno 2014.


Giudizi degli allievi

  1. Personaggio di grande carisma. Uno sguardo disincantato, ma non meno interessante, sul mondo editoriale (Lorena Spampinato);
  2. Con Repetti abbiamo ripercorso un pezzo di storia importante della grande editoria: la nascita di Stile libero. È stato interessante ascoltare le idee e le emozioni che hanno accompagnato la nascita di una delle più importanti collane di Einaudi;
  3. Repetti ci ha raccontato la sua storia editoriale, da Theoria ad Einaudi Stile libero, che proprio quest’anno ha compiuto vent’anni. La sua lezione si è rivelata un concentrato di determinazione e analisi di mercato (Federica Guglietta);
  4. Paolo Repetti ci ha raccontato il suo percorso e ascoltarlo è stato uno spasso (Giulia Porcari);
  5. Un professionista affermato che può come pochi raccontare cosa sia esattamente il mondo dell’editoria (Andrea Comincini);
  6. Carismatico, schietto e amante del proprio lavoro. Ci ha raccontato parecchie cose, dagli aneddoti alle regole dell’editoria. Mi sarebbe piaciuto parlarci ancora ma il tempo a disposizione era quello e non si poteva fare di più. Una persona interessante (Veronica Abete);
  7. Ascoltare il suo percorso è stato molto stimolante. È una persona allegra è positiva che ci ha trasmesso la sua personalità e il suo lavoro all’interno del mondo dell’editoria (Giulia Varalta);
  8. Ha un’invidiabile capacità di capire quali sono le tendenze editoriali del momento e di sfruttarle. È stato molto sincero nel descrivere i meccanismi di selezione dei libri all’interno della grande editoria (Elena Rovigatti);
  9. Una lezione interessantissima. Veramente un grande professionista, scaltro, divertente , che ci ha svelato le logiche che stanno dietro alla grande editoria, di ieri e di oggi;
  10. Una lezione stimolante, soprattutto sincera: privo di fronzoli, centrato su punti chiari e definiti (Ilaria Batassa);
  11. Quello con Paolo Repetti è stato uno degli incontri più utili, perché ci ha svelato i trucchi del mestiere. Ci ha dato anche consigli su come lavorare sulle nostre collane. Grande comunicatore tiene alta l’attenzione fino alla fine (Elisabetta Rizzo);
  12. Sicuramente l’ospite più coinvolgente e interessante, è riuscito anche lui ha trasmetterci l’amore che c’è dietro alla scelta di fare un lavoro del genere. In più, attraverso storie e aneddoti, ci ha fatto conoscere aspetti interessantissimi non solo del suo lavoro, ma anche delle personalità che lavorano, o hanno lavorato alla Einaudi (dallo stesso Giulio Einaudi ad artisti come Veronesi o il collettivo Wu Ming);
  13. L’incontro con Repetti è stato molto bello e interessante. Stile Libero è una collana esemplare e aver avuto un confronto diretto con chi l’ha ideata e la dirige è stata una grande opportunità (Sara Cappai);
  14. Giudizio più che positivo. Conoscere una figura così importante all’interno di Einaudi, e avere un feedback sulle modalità di lavoro e di cooperazione della casa editrice (o almeno, della collana Stile libero) è di grande interesse per chi voglia fare questo lavoro (Francesco Lodato);
  15. Incontro molto interessante anche se non essenziale ai fini dello svolgimento del corso. È stato, tuttavia, uno spaccato di vera vita editoriale, e l’ho gustato parola per parola (Eva Scialò);
  16. A un certo punto della lezione mi aspettavo che tirasse fuori un coniglio dal cappello. Un attore nato, un vero drago dell’editoria. Ci ha aperto gli occhi (Federica Grossi);
  17. Paolo Repetti è una delle figure importanti nel panorama editoriale italiano; pronto a nuove idee coraggiose si è misurato con noi intrattenendo una conversazione riguardo a nuove collane, dando ottimi consigli che potrebbero essere utili in futuro;
  18. A dire il vero ho trovato più interessanti i racconti di Leonardo e Giuliano sulla gestione di una collana (Manuela Massimi);
  19. Penso che sia il sogno di chiunque avere l’occasione che ha avuto Repetti. Di tutti quelli che vorrebbero per lo meno lavorare in editoria. Mi è piaciuto il suo piglio molto sincero (Simone Traversa);
  20. È stato piacevole ascoltarlo, ci ha raccontato il suo percorso professionale dalla creazione della casa editrice Theoria fino alla nascita della collana Stile libero. Un uomo intelligente, ispirato, molto vivace (Paolo Guazzo);
  21. Lezione molto interessante sulla grande editoria. Ci ha permesso di apprendere un pezzo di storia importante di editoria contemporanea. Colpisce per la grande cultura e la capacità di percepire le tendenze editoriali del momento (Andrea Bilaghi);
  22. Incontrare un pezzo di storia dell’editoria italiana è stato davvero stimolante, i consigli di Paolo Repetti sono stati utilissimi e mi hanno permesso di avere una visione d’insieme di tutto quello che avevo appreso fino a quel momento (Alessandra De Biase);
  23. Che dire di Repetti. Seguire il percorso che lo ha portato alla fondazione di Stile libero, analizzare in maniera critica la storia e il funzionamento della collana, sono state occasioni formative impareggiabili (Giuseppe Coppola);
  24. Incontrare un professionista come Repetti, che ha influito su una parte importante della storia editoriale italiana, è stata un’esperienza indescrivibile. Oltre che un grandissimo dell’editoria è poi una persona molto umile e autoironica. La sua è stata una delle lezioni più belle del corso;
  25. È stato bello ascoltare la sua esperienza e ho apprezzato il suo interesse verso le collane che stavamo progettando (Francesca Faccini);
  26. Direttore della collana Stile libero di Einaudi. Ha condiviso con gli studenti del corso la sua enorme esperienza nel settore, rivelando i retroscena della creazione di un progetto editoriale. Carismatico e placido, è stato esauriente in ogni richiesta di chiarimenti da parte degli studenti (Diego Fiocco);
  27. Bravissimo e coinvolgente. Un altro incontro felice (Angelina Taurasi);
  28. Quasi una lezione seminario. Anche se non formativa in senso pratico, ricca di aneddoti e informazioni (Eliana Rizzi);
  29. Repetti è un personaggio di grande esperienza e carisma, ci ha raccontato aneddoti preziosi per capire come si entra nell’editoria, e che le possibilità di successo sono poche ma esistono se si hanno buone idee e faccia da culo. Lezione ricchissima in cui Repetti riusciva a divagare sugli aspetti più svariati senza mai perdere il filo del discorso;
  30. Come saper parlare di un libro, con toni enfatici e soprattutto convincenti, senza conoscerne il contenuto (forse); come saperlo vendere, nascondendo il giudizio da lettore a favore di quello da editore. Il racconto della storia passata di Repetti, la fondazione della casa editrice Theoria, ha avuto un effetto incoraggiante (Vittoria Mieli);
  31. Lezione interessante e stimolante. Un po’ disincantato ma ci ha chiarito come l’editoria sia una realtà anche, se non principalmente, imprenditoriale;
  32. Lezione interessante e utile soprattutto per la comprensione delle dinamiche interne a una casa editrice;
  33. Interessante;
  34. Essere intraprendenti e non aver paura di proporre le proprie idee: il racconto di Repetti è stato illuminante. Peccato che l’incontro sia durato così poco! (Tanina Cordaro);
  35. Se uno non sapesse ciò che ha fatto, francamente non ce lo vedrebbe a riscuotere la fiducia di Giulio Einaudi. Ma mi hanno affascinato moltissimo gli aspetti politici del suo percorso, che secondo me raccontano più di molti dei libri che ha pubblicato e di cui ama parlare (Filippo Guidarelli);
  36. Molto simpatico, la sua è stata una piacevole e interessante lezione sulla nascita della collana Einaudi Stile libero, tra aneddoti e battute. Aperto al confronto, ha voluto conoscere quali sono le nostre aspettative nel mondo dell’editoria per poi raccontarci la sua storia e darci consigli (Silvia Amaolo);
  37. L’incontro con Paolo Repetti è stato entusiasmante, la sua storia è davvero fantastica. Ci ha raccontato con grande semplicità, umiltà e autoironia la sua carriera nel mondo dell’editoria, iniziata con la fondazione, assieme ad alcuni amici, di una casa editrice che vendeva pochissimo ma che è riuscita ad attirare l’attenzione addirittura di Italo Calvino, ed è poi proseguita con il lavoro nella casa editrice Einaudi, della quale è entrato a fare parte grazie a un progetto rivoluzionario. E le sue imitazioni di Giulio Einaudi… troppo divertenti! (Gioia Tasca);
  38. Non ho molto da dire. Mi è sembrato bravo, competente e pieno di quella scaltrezza editoriale che gli ha permesso di arrivare dov’è (vuole essere un complimento, eh);
  39. Una lezione bella e divertente, più per raccontare una storia andata bene e sognare, piuttosto che per formare noi, ma anche questi piacevoli incontri servono, soprattutto se l’interlocutore è un personaggio competente e ironico come Repetti (Beatrice C.);
  40. La sua lezione è stata interessantissima, piacevole da seguire, concreta, ricca di aneddoti sul mondo dell’editoria utili a capire aspetti prima solo immaginati: i meccanismi interni alle case editrici, i rapporti esterni, i rapporti con la stampa e i tanti motivi, tutt’altro che scontati, che possono portare alla selezione di un libro da pubblicare. Seguirla poi nell’ultima fase del corso è servito a riunire i tasselli del puzzle (Carla Pugliese La Corte);
  41. Una delle persone più carismatiche che abbia mai conosciuto;
  42. Un genio. Ci ha raccontato la sua storia e io non avrei mai smesso di sentirlo parlare. Assistere alla sua lezione è stato un onore;
  43. È stato bello poter ascoltare, dalla voce di uno dei protagonisti, le vicende che hanno portato alla nascita di una storica collana come Stile libero di Einaudi. Una bella lezione;
  44. Divertente. Parte aneddotica del corso. Il suo percorso nell’editoria può spaventare, ma allo stesso tempo incoraggiare ad avere la faccia tosta (Paolo Girella);
  45. Quando esci dall’incontro con Repetti hai la sensazione di aver appena ascoltato il racconto di una pagina della storia dell’editoria. Coinvolgente, ironico e di grande carisma, Repetti ha illustrato con umiltà cosa vuol dire avere un’idea vincente e costruirci intorno un progetto editoriale (Annalisa Rubino);
  46. È stata una bellissima lezione. Repetti è molto disponibile e attraverso le sue parole si scorge una parte importante dell’editoria italiana. Inoltre insegna che si cade molto spesso in errore, che le idee da scartare sono tante e che spesso è il caso di rischiare (Anna Pegolo);
  47. Una figura affascinante per quello che è riuscito a fare in Einaudi e per i successi che ha ottenuto negli anni. Interessante da ascoltare e prendere spunti per nuove idee (Fiorella Sabatino);
  48. È stato un piacere assistere alla sua lezione;
  49. Repetti indossava dei mocassini bordeaux lucidi e una camicia bianca dai bottoni più scuri. Elegante, divertente, umile. È in grado di tener desta l’attenzione dell’uditore e ci si ritrova avviluppati nel suo mondo pieno di volti e nomi altisonanti, Calvino, Giulio Einaudi, pieno di libri, successi e insuccessi. È un’esperienza che tutti dovrebbero provare (Ilaria Babbo);
  50. Non una lezione ma una lunga chiacchierata sulla nascita di Stile libero e sulle sue dinamiche interne. In un clima molto disteso ho avuto spunti di riflessione, insieme a momenti di forte dubbio, sul modus operandi di un direttore editoriale;
  51. Incontro istruttivo e interessante con un vero professionista. Idee chiare e interessante racconto di una carriera nell’editoria. Aperto al dialogo;
  52. Entusiasmante, stimolante e autoironico: i suoi aneddoti aggiungono un tocco di divertimento alla lezione imperdibile di un protagonista dell’editoria moderna;
  53. L’incontro con Paolo Repetti è stato fondamentale per capire la potenza di un’idea, di un progetto che se veramente sentito e pensato con cura, può realizzarsi in grandi esperienze come Theoria e Stile libero. Un uomo molto intelligente, con una mente vivace (Clara Banci);
  54. L’editoria, le sue storie, i suoi retroscena, tutto quello che non si sa e non sarebbe neanche venuto in mente di chiedere. Una lezione che si vorrebbe non finisse mai tenuta da un grande affabulatore, leggermente carente nel rapporto con l’uditorio (Cecilia Gandolfo);
  55. Affascinante la sua esperienza di vita e il suo modo di comunicare. Una lezione piacevole e utilissima;
  56. Uno straordinario oratore;
  57. Una tra le lezioni più interessanti e illuminanti. Con grande umiltà Repetti ci ha raccontato come è iniziata la sua esperienza nel mondo dell’editoria, rendendoci partecipi dei propri successi, così come, soprattutto, dei propri fallimenti, aspetto quest’ultimo che ho molto apprezzato. Raccontandoci la sua storia Repetti mi ha trasmesso la convinzione che, anche partendo da zero, con la caparbietà e l’impegno si possono raggiungere importanti traguardi (Giorgia Galdiolo);
  58. Entusiasmante e vulcanico. Preziosa fonte di esperienze e, perché no, d’ispirazione (Annalisa Milone);
  59. Figura fuori dall’ordinario; di lui ho apprezzato soprattutto l’approccio non convenzionale all’idea di direzione editoriale. Ha sottolineato, forse come nessuno aveva fatto fino a quel momento, l’importanza dell’intuizione e dell’azzardo nelle scelte editoriali. Brillante dispensatore di aneddoti;
  60. Tra le lezioni più interessanti: l’esempio di un progetto forte, solido e vincente in una panorama editoriale in crisi e costellato troppo spesso di fallimenti come quello italiano. Confrontarci con una realtà grande e affermata come Einaudi ci ha permesso di avere un quadro più completo (Serena Digrandi);
  61. Folgorato e folgorante. Il suo intervento è stato interessantissimo, quasi una sorta di conferenza per pochi intimi;
  62. Insieme alle lezioni di Barillari, l’incontro con Repetti per me è stato quello più stimolante. Ho apprezzato molto la spontaneità e il clima confidenziale che Repetti ha saputo creare sin da subito.
    Ho capito che il mondo dell’editoria prevede l’incontro-scontro con personalità a volte rigide e difficili, quindi è stato piacevole ascoltare anche il punto di vista divertito e leggero di chi ce l’ha fatta (questo è stato importante perché secondo me ha dato completezza al corso). Si può condividere o meno il suo lavoro ma Repetti dimostra sicuramente che per affrontare questo mestiere occorre mantenere il disincanto e una sana autoironia (Cecilia Cruccolini);
  63. Persona molto stimolante sia per il suo ruolo che per la sua storia. Incontro unico e appassionante, che mette in moto molte riflessioni e voglia di fare, e allo stesso tempo informa sulle doti che un direttore di collana può/deve avere: una buona dose di cinismo, di capacità nel vendere e nel promuovere;
  64. Senza dubbio un personaggio. Smaliziato e consapevole, mi ha lasciato la visione più “mediatica” dell’editoria, un mercante di libri;
  65. Una lezione sostanzialmente aneddotica. Fatico a considerare utile la maggior parte delle informazioni che ho annotato (con gusto e interesse), perché Stile libero ha una storia troppo particolare per essere indicativa del mondo editoriale. La parte più rilevante è il fatto stesso di sapere che una personalità del genere (simpatico, pratico, e tutt’altro che un letterato, sembra) sia uno dei padri di una collana tanto importante (nel mercato e nella storia dell’editoria); è l’araldo di un messaggio fondamentale: sono le idee a fare la differenza, non la letterarietà (Francesco Conte);
  66. Credo che un’espressione si addica a Paolo Repetti: uno su un milione. Mi ha totalmente impressionato: un indovino, un genio, un folle. Ha il fiuto per gli affari e conosce in anticipo quando un libro avrà successo. Tuttavia, se non si è mai pensato ai libri come merce per fare “quattrini”, ecco che questo pensiero s’incupisce e diviene negativo. Ma Paolo Repetti rappresenta una delle conquiste di questo corso: capire che la letteratura è sì romanticismo e poesia, qualcosa di sacro e puro, ma che i libri vanno anche venduti, ragion per cui bisogna sporcarsi le mani e farlo bene, cercando di diventare sempre più bravi. Dal racconto della sua esperienza e del suo lavoro, è un dato di fatto che Paolo Repetti è tra i migliori (Francesca Truscelli);
  67. Con Paolo Repetti non si imparano delle nozioni, né si acquisiscono competenze. Eppure la sua lezione è una di quelle che più lasciano il segno, perché ti rendi conto che un briciolo di personalità e di spirito decisionale possono essere a volte più importanti di una sterile pianificazione a tavolino (Federico Cenci);
  68. È stata un’opportunità unica. Sentire la sua storia ha fatto capire che non sempre servono raccomandazioni o soldi per raggiungere un obiettivo;
  69. Pratico, arguto e ricco di storie interessanti. È l’incontro più brioso del corso, allevia le ansie e stimola la produzione di idee. Dopo la sua lezione vorresti partire zaino in spalla per una missione di scouting (Adriano Masci);
  70. Lezione molto interessante su come è nata Stile libero – un incontro più che una lezione, quindi, piena di consigli più che di insegnamenti – se si esclude la leggera inquietudine che trasmette quando si legge nei suoi occhi il piacere della vendetta di aver stampato cinquantamila copie di un romanzo per schiacciarne altri usciti nello stesso periodo per altri editori (Severino Antonelli);
  71. Conoscere Repetti è stato molto interessante, non solo per la possibilità di sentir parlare chi d’editoria se ne intende, ma anche per via dei suoi racconti su cosa accada dietro le quinte di una grande casa editrice (scelta degli autori e concezione di una collana) (Federica Falzetti);
  72. L’altra lezione che, dopo Barillari, ho apprezzato particolarmente. Bravissimo Repetti nel mischiare aneddotica e esperienza, dando contemporaneamente consigli utili e suggerimenti (Silvia Costantino);
  73. Un pezzo di storia… e che storia. Autoironico, umile, appagato e appagante. Ha nominato (e pubblicato) alcuni dei miei autori e libri preferiti. Proprio come in un film, la lezione di Repetti è disseminata di frasi cult. Una su tutte: “Avanti, fatemi qualche domanda trash!” (Alessandra Sciamanna);
  74. Positivo: illuminante nella sua pur brutale chiarezza circa il peso del fattore economico nell’editoria (Stefano De Luca);
  75. Lezione interessante e coinvolgente, però credo che l’abbia fatta troppo facile, nel senso che la strada per poter lavorare nell’editoria è assai complicata e non una “passeggiata” come ha fatto intendere (Siana Schiavone);
  76. Simpatico e alla mano. Una persona di qualità;
  77. Un pezzo di storia dell’editoria che fa piacere incontrare (Claudia);
  78. Incontro emozionante. Repetti è la personificazione del coraggio e della forza delle idee. Memorabile il racconto dei suoi primi passi nel mondo dell’editoria;
  79. Bravissimo. Tanta saggezza e sapere editoriale. Imperdibile;
  80. Bella testimonianza e bella presenza. Tre ore piacevolissime in sua compagnia;
  81. Indimenticabile e importante;
  82. Più mito che realtà;
  83. Fantastico incontro;
  84. Posso affermare che Paolo Repetti è stato uno dei più grandi incontri della mia vita;
  85. Beh davvero un guru dell’editoria! Si vede che le persone che hanno da dire non si perdono dietro troppe leziosaggini… è l’esempio di editoria che mi piace. Una persona seria che ha trasmesso tutta la sua passione e dedizione per questo lavoro (Stefania);
  86. Forse sarò attratto dagli “squali”, così viene considerato da qualcuno, ma la lezione di Reptti è stata preziosissima per capire come funziona una grande casa editrice e le logiche del mercato. Molto generoso nei suoi racconti, ha svelato chicche e segreti professionali portandoci nel vivo del lavoro redazionale (Francesco);
  87. Una delle migliori lezioni, perché parla la voce di una grande casa editrice e perché vedi dall0interno i meccanismi che muovono tutto;
  88. Simbolo di chi nell’editoria ha sfondato (Rachele);
  89. Beffardo e ironico. Lezione molto interessante anche perché ricca di aneddoti “epici”;
  90. Con lui ho capito quanto contano esperienza e potere nell’editoria;
  91. Ci ha mostrato il lato più pratico e meno idealista dell’editore, facendoci capire bene la parte “concreta” del lavoro (Elisabetta);
  92. Visto che avevamo sentito parlare soprattutto chi veniva da piccole case editrici è stato un piacere poter conoscere anche chi lavora presso i grandi gruppi editoriali. Mi è sembrato molto interessante scoprire le dinamiche all’interno di una casa editrice e tra grandi e piccoli gruppi editoriali;
  93. Carismatico e simbolo della potenza editoriale;
  94. Utile per capire meccanismi e numeri dei grandi (Gaia);
  95. Quello che ne sa sempre una in più. I retroscena svelati, molto marketing e ricerca di vendita, la fortuna dietro l’angolo e le trovate geniali dettate dal rischio. È impossibile ripetere le sue esperienze, ma si può imparare da esse e chissà, trovare così nuovi spunti. Voto: 8 (Emmanuela);
  96. Un pezzo di storia! Invitatelo sempre, più che potete! Ci ha fornito un bellissimo scorcio della storia dell’editoria, con tanto di aneddoti e anticipazioni!;
  97. Un grande dell’editoria italiana. Mi ha interessato anche qui molto il suo percorso nel mondo editoriale e soprattutto pensare che quello che è adesso, la sua idea di editoria che esprime in Einaudi stile libero, è proprio il frutto di quel percorso, di successi, insuccessi, illusioni e disillusioni (Alessandro);
  98. Quasi non credevo di poter avere un’occasione simile. Conoscere Paolo Repetti ed ascoltarlo per ben due ore quasi inebetita in un reverenziale silenzio. Un privilegio che non rimane l’unico nell’arco del corso (Moira);
  99. Ecco un’altra persona verso cui provare invidia. Il fiuto fatto uomo. Potrebbe essere un grande maestro per un giovane alle prime armi. Nel caso, mi candido (Giammarco);
  100. Un pezzo d’editoria che ci ha fatto capire come osare e rischiare a volte possa risultare la strategia vincente. La provocazione possiede sempre un valore intrinseco, far riflettere, un fatto che per chi legge e quindi vuole implicitamente accrescere le proprie conoscenze non va sottovalutato. Forse quelli di Repetti erano altri tempi (anche se è ancora e con merito sul mercato) ma voglio credere che non siano finiti e che un giorno possano tornare (Francesco);
  101. Mi ha dimostrato come aggirando gli ostacoli si possa raggiungere il proprio personale obiettivo (Viola);
  102. Un mito. Fondamentale per comprendere i meccanismi della grande editoria. Peccato che stavolta abbia incentrato la lezione soprattutto su Stile libero, tralasciando l’esperienza in Theoria;
  103. Bellissima la storia di Einaudi Stile libero. Divertente e brillante il modo che ha Paolo Repetti di raccontare la sua esperienza. Dopo tanti piccoli editori, è molto interessante sentire la voce di una grande casa editrice, degli “squali scippa-autori” di cui abbiamo sentito parlare diffusamente negli altri interventi. In effetti sono due mondi molto diversi (la piccola e la grande editoria), per dimensioni e per approccio al mercato. Senza un “grande” editore il quadro non sarebbe stato completo;
  104. Una straordinaria testimonianza, una lezione durata decisamente troppo poco, ricca di splendidi aneddoti e di dati interessanti. Come unire magistralmente passione e marketing;
  105. Una persona che sa quello che dice. Si può solo apprendere;
  106. Una lezione illuminante. La forza dell’entusiasmo più quella della conoscenza. Unite ad una grande disponibilità e ironia;
  107. Mi ha affascinato la sua abilità nel capire in anticipo le tendenze editoriali. Persona carismatica e generosa nel raccontare i meccanismi della grande editoria;
  108. Comunicativo, coinvolgente, interessante;
  109. Un mostro sacro dell’editoria. L’uomo che ha avuto un progetto editoriale approvato da Giulio Einaudi. Ci ha mostrato le logiche spietate del mercato editoriale. È stato un incontro fantastico, utilissimo, indimenticabile;
  110. Lo stile libero è citare Calvino, vendere Ammaniti, bere Coca Cola e tanto altro. Incontro illuminante, colto e riflettuto, sui meccanismi organizzativi (dall’idea geniale al commercio) e sulle scelte forti, testarde e vincenti in editoria;
  111. Uno dei miei preferiti. Si è messo cortesemente al nostro livello, rendendoci testimoni del suo percorso lavorativo con tanto di racconti dal “dietro le quinte”. Un professionista davvero eccellente;
  112. Grande cultura e carisma (Irene Guida);
  113. A prescindere dall’aspetto narrativo, per cui fa sempre piacere sentirsi raccontare le gesta degli scapigliati eroi di Stile libero contro il vecchio Editore, è stata una lezione necessaria. Farei fatica a spiegarmi, ma in qualche modo ha completato il quadro: almeno questo era quello che pensavo mentre lo ascoltavo. E infatti non ho preso appunti su quello che diceva direttamente ma un sacco di notazioni su che direzione sta prendendo la civiltà occidentale. E su cosa i libri possono fare per aiutare a capire la direzione e fare sì che i loro lettori possano influenzarla. Roba grossa, per quanto lui stesse, principalmente, parlando di Benigni e di quella volta che gli hanno fregato un libro all’asta e di Ammaniti che cambia un titolo venti minuti prima di andare in stampa.
    Sono le lezioni che preferisco, che potresti anche aver la sensazione di cazzeggiare ma in realtà stai maturando con buon ritmo;
  114. Una mente straordinaria, forse aggiungerei alla sua lezione un pizzico di dinamicità;
  115. Ovvero l’emozione di incontrare un mito dell’editoria. La sua lezione è stata utile soprattutto perché mi ha fatto capire quanto sia necessario tenere sempre gli occhi spalancati sul mondo e che vale sempre la pena di credere fino in fondo nelle proprie idee (Giulia G.);
  116. È stato interessante ripercorrere la nascita di una collana come Stile libero. Repetti è stato coinvolgente, quasi ammaliante. Dal punto di vista pratico non mi lasciato molte nozioni, ma è stato un bel momento;
  117. Lezione ad ampio spettro sul modo editoriale, che permette di collegare nozioni acquisite in altre occasioni in modo meno organico;
  118. Spiritoso, aperto alle domande, modesto (Chiara Apicella);
  119. Grande professionalità ed esperienza. Dibattito interessante sulla nascita e i retroscena di una delle collane più importanti (Barbara Bevilacqua);
  120. Di Paolo Repetti non saprei cosa dire, basta pronunciare il suo nome. È una persona di grande esperienza e spessore, che si è rapportata a noi in modo semplice e colloquiale. Ci ha parlato con schiettezza di grandi numeri, di anticipi stratosferici, di scrittori, dell’universo Einaudi e di Einaudi e Mondadori. Ho seguito ogni singola parola di Repetti con curiosità e ammirazione, una lezione davvero piacevole (Stefania Curatola);
  121. Competente, simpatico, esaustivo (Antonio Maglia);
  122. Lezione con cui si sono approfonditi il significato e le funzioni dell’editor in una dimensione allargata come è Einaudi. Interessante capire i rapporti tra la casa editrice e l’azienda che l’ha inglobata e i rapporti che l’editor instaura con i propri autori (Annalisa Bizzarri);
  123. Si percepiva un po’ di distanza, probabilmente per via del ruolo e dell’importanza del personaggio. La lezione però mi è piaciuta molto. Un tuffo nella grande editoria (Michele Martino);
  124. Forse la sua lezione è arrivata troppo tardi, nel senso che spesso ha ripetuto cose a noi note e con cui avevamo oramai una certa dimestichezza (Raffaele Parisella);
  125. Repetti ci ha catapultato nel mondo della grande editoria, quella di Einaudi e Mondadori, e ha svelato i meccanismi che la muovono. La sua è stata una lezione preziosa, un esempio di professionalità indiscussa. Repetti è un professionista di altissimo calibro, ma riesce a porsi in maniera informale e piacevole. Con grande umiltà non ha parlato solo dell’enorme successo di Einaudi Stile Libero, collana che ha contribuito a fondare, ma anche degli inizi difficili: della fondazione di Teoria, piccola casa editrice romana, del suo sogno di ragazzo, quello di fare un’editoria di nicchia, intellettuale e colta; e dell’infrangersi di quel sogno, del doversi scontrare con un mercato che rifiutava il libro troppo affettato. L’incontro con lui è stata un’esperienza di ricchezza irripetibile (Marta Scandorza);
  126. Un incontro indimenticabile, la lezione è stata formidabile, mancava quell’ultimo pezzo di puzzle riguardante il funzionamento di una grande casa editrice come l’Einaudi (Silvia Romano);
  127. Un giocatore d’azzardo nel casinò dell’editoria che conta. Einaudi è anche questo e forse è un bene (Flavia Vadrucci);
  128. È stato molto interessante l’approfondimento sulle dinamiche di collana, e sui rapporti di potere celati e palesi all’interno di una grande casa editrice. Da una persona con la sua esperienza tuttavia avrei sperato in qualcosa di più: una lezione che rendesse meglio l’idea delle necessità di lavoro, di aspetti particolari, anedotti o casi interessanti; in altre parole entrare un po’ di più nella gestione di collana – da Einaudi come altrove. Molto interessante, anche in altri e particolarmente in lui, vedere che il connubio fra la letteratura e l’economia è un insieme di compromessi e concessioni alla continua ricerca del punto di equilibrio (Leonardo);
  129. Ironico, amante del proprio mestiere e sempre pronto a mettersi in discussione. Molto interessante è stata la sua disamina storico-editoriale della Einaudi. Interessante è stato anche scoprire gli aspetti più prettamente imprenditoriali di una grande casa editrice (Taddeo Roccasalda);
  130. Incontro importante. Studiare, sapere, calcolare, osare (Francesca Toticchi);
  131. Ascoltare la storia della nascita di una collana – e non una qualunque – è stato non solo istruttivo ma illuminante: mi ha aperto gli occhi sui meccanismi della grande editoria e mi ha fatto realizzare che per realizzare un progetto che funzioni ci vuole un giusto mix di genio e fortuna. In più Repetti è anche molto simpatico: l’imitazione di Giulio Einaudi è una piccola perla che non dimenticherò (Chiara Rea);
  132. La sua lezione sulla collana Stile Libero mi ha aperto gli occhi sull’editoria, sull’impegno e la dedizione verso un progetto editoriale. Professionale e disponibile (Francesca Romana Bragaglia);
  133. Ecco un’altra fra le mie lezioni preferite. È stata piacevole, interessante, divertente. Lui mi è piaciuto moltissimo (Francesca Arrigoni);
  134. La storia dell’editoria contemporanea, la dimostrazione di come le idee, le passioni e le convinzioni possano cambiare un mercato. Indimenticabili i racconti su Giulio Einaudi (Matteo Alfonsi);
  135. Niente da dire sulla persona, divertentissimo simpaticissimo, molto interessante la sua esperienza a Stile Libero. Però poco incisiva la parte dedicata alla direzione editoriale;
  136. Lezione molto interessante, che offre uno sguardo dentro al cantiere di una delle collane più importanti degli ultimi anni. Una persona affabile e divertente, che non guasta (Massimiliano Borelli);
  137. È stato molto interessante conoscere com’è nata la collana Stile libero di Einaudi. Sono stati i primi libri che ho comprato e le prime letture autonome al di fuori dei classici della biblioteca di casa. Quindi insomma, anche a livello affettivo ha avuto la sua importanza;
  138. Un pezzo di storia dell’editoria italiana portato in aula; rivivono nelle sue parole i grandi del passato che tratteggia con stima ed ironia. Uno stimolo a ideare e a credere in quel che si fa. Una lezione di vita (Katia Cappellini);
  139. Tanta saggezza, professionalità e simpatia. Con la sua coca-cola sulla scrivania e un tono di voce ironico ci ha raccontato pezzi di storia dell’editoria italiana molto significativi. Affascinante e formativo incontro (Mila Tenaglia);
  140. Ha molto ben spiegato le difficoltà che spesso si incontrano nel mondo editoriale, soprattutto nel proporre dei progetti complessi come le collane (Rossella Muratore);
  141. Interessante e disponibile  (Giada Di Giammarco);
  142. Ottimo intrattenitore, estroverso e ironico. Fonte inesauribile di aneddoti e curiosità del settore. Forse non del tutto tarato sullo spirito di una lezione, ma piuttosto incline a celebrare la forza (e la sua in particolare) delle idee come unica chiave di accesso al mondo dell’editoria (Emanuela D’Alessio);
  143. Per me è stata una delle lezioni più interessanti. La sua esperienza editoriale, la forte personalità, il carisma, l’ironia ci hanno accompagnato per tre ore intensissime. Mi ha fatto capire che una buona idea si può realizzare con coraggio e determinazione, e che un percorso è caratterizzato da successi e insuccessi (Eleonora Rossi);
  144. Una persona alla mano ma con una grande esperienza. È stato non solo emozionante ma anche molto interessante poter parlare con lui;
  145. Un intervento sulla grande editoria. I racconti su Giulio Einaudi e sulla nascita di Stile libero sembrano appartenere a un’altra epoca, in cui tutto poteva succedere. Nonostante oggi lo scenario editoriale sia ben diverso, rimane valido l’invito a ricercare idee vincenti e a proporle con tenacia (Alessandra Pierro);
  146. Grande affabulatore, ma di quel che ha detto non mi è rimasto granché;
  147. La lezione di Repetti è stata un viaggio in un percorso editoriale quasi unico, che mi è servito a capire che osare è buona cosa. E che il coraggio e il pensiero che sta dietro alle cose è più importante dei successi di vendite e persino di Giulio Einaudi (Claudia Meschiari);
  148. Wow. Il creatore di Einaudi Stile libero. Il racconto della sua storia, dalle caverne al palazzo di cristallo dell’editoria, è appassionante al pari di un romanzo;
  149. Una pietra miliare dell’editoria, simpatico, per niente altezzoso o snob. In quasi tre ore di lezione si è lì che si pensa: “Oddio sto ascoltando Paolo Repetti!”. Per questo ho registrato la lezione, così posso ascoltarla senza dare di matto;
  150. Ho trovato molto interessante la storia della collana Stile libero e le sue parole molto motivanti;
  151. Pensi che storie come quella di Repetti non possano esistere nel mondo dell’editoria, poi un giorno qualcuno te la racconta e mentre lo fa, nonostante siano passati un bel po’ di anni, gli brillano gli occhi. L’incontro con Paolo Repetti è stato emozionante (Alessia Caputo);
  152. Che storia la sua! Un uomo che è partito dal niente e ha costruito tutto sulla sua cultura e curiosità, sulla conoscenza profonda degli scrittori dei suoi tempi. È un esempio trainante il suo;
  153. Molto molto interessante. Sono stata onorata di conoscerlo e di ascoltarlo (Mariagiulia Di Piramo);
  154. La sua lezione è stata molto utile a far capire che un editore è tale se, oltre a essere innamorato dei libri, riesce a parlare di colla, soldi e dati di vendita. Un pezzo di storia dell’editoria: il suo progetto lo ha approvato il signor Einaudi, e questo basterebbe per stare ore ad ascoltarlo. Davvero imperdibile (Giorgio Calandri);
  155. Ciò che vale per Milani ma con un carisma tale che gli permette di parlare di qualsiasi cosa senza riuscire ad annoiare. Lezione illuminante e indimenticabile (Barbara Carancini);
  156. Una persona preparata che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco (Serena Tudisco);
  157. Passione e capacità di sapersi muovere nel mondo dell’editoria. Gran comunicatore (Linda La Posta);
  158. Più che una lezione è stato un viaggio nel mondo dell’editoria italiana. Molto interessante;
  159. Non mi sarei mai aspettato di poter parlare con un personaggio così importante dell’editoria italiana. Figuriamoci scoprirne le tecniche, le esperienze, le curiosità. In Repetti si sono concentrate lezioni sul funzionamento della direzione editoriale, sull’ufficio stampa e su come può nascere una carriera. Spero che anche gli studenti dei prossimi corsi possano avere questo privilegio (Giulio Mereu);
  160. Un personaggio da film. Ascoltarlo è stato un piacere. Ha talmente tante cose da raccontare…;
  161. È un vulcano di idee: la personificazione del coraggio e della forza della mente. Memorabile il racconto dei suoi primi passi nel mondo dell’editoria (Silvia Casini);
  162. La storia di Einaudi Stile libero è invidiabile e ascoltarla è stato utile per capire come funzione il mondo della grande editoria. Di Repetti mi hanno colpito l’abilità nel gestire gli affari e la grande ironia: non dimenticherò facilmente le sue imitazioni di Giulio Einaudi! (Chiara Fioravanti);
  163. L’editoria da un altro punto di vista. È stato interessante poter ascoltare la sua esperienza;
  164. Incontro che mi ha emozionato. Sentire il suo percorso personale nel mondo dell’editoria, la sua carriera attraverso le sue parole è un’esperienza fantastica. Un privilegio, una lezione ammaliante (Roberta De Sillo);
  165. Quella di Paolo Repetti non è una vera e propria lezione ma il racconto della sua esperienza da Teoria a Stile libero. Ha dato, però, due insegnamenti fondamentali: mai avere paura di proporsi, nemmeno se ci si trova al cospetto di persone come Giulio Einaudi, e mai piagnucolare per la propria incapacità di affermarsi, piuttosto darsi da fare a costruire utili reti di contatti (Agnese Ottaviano);
  166. Energico e deciso, non a caso la sua storia narra di tenacia e convinzione nel portare avanti un progetto. Simpatico e dalla battuta pronta, ci fatto capire che se uno crede in quello che fa il risultato arriva (Giulia Eusebi);
  167. La lezione di Paolo Repetti è stata molto coinvolgente. Ha saputo raccontare il suo mestiere e la sua esperienza trasmettendone il fascino, la necessità di reinventarsi continuamente e l’importanza, prima di tutto, delle idee. Il suo intervento ha stimolato una gran voglia di fare, di progettare (Lavinia Emberti Gialloreti);
  168. Intervento utile e funzionale a mettere in evidenza i diversi approcci alla professione. Sincero, a volte spiazzante, ha comunicato con forza l’importanza di proporre idee nuove (Antonella Evangelista);
  169. Grande carisma, energia e umiltà. L’incontro con lui è stato essenziale per far luce, attraverso la sua esperienza, su un approccio concreto con l’universo dell’editoria;
  170. Mi ha molto appassionata la lezione con Repetti, è stato uno degli incontri più interessanti! Ascoltare la storia della creazione di un’importante collana come Einaudi Stile libero è stato senza dubbio uno dei momenti migliori del corso. Repetti, inoltre, ha ripercorso le sua curiose vicende biografiche, svelando le sue migliori qualità e confermandoci un’altra volta che la gran parte dei mestieri di editoria richiedono un approccio molto personale e devoto al lavoro (Anna Quatraro);
  171. Molto umano. La sua lezione è stata davvero molto utile, peccato ne avessimo solo una in programma. Pieno di carisma e ottimo trascinatore. Da lui si potrebbe davvero imparare moltissimo (Federica La Rosa);
  172. Incontro davvero molto interessante, più “motivatorio” che propriamente “didattico”, secondo me, sicché posizionarlo alla fine del corso è stata un’ottima scelta, un po’ come i motivational speech del giorno dei diplomi nelle università americane (Simone Lucidi);
  173. La sua lezione è stata forse quella che mi ha entusiasmato di più. La storia della sua vita e della sua carriera mi hanno insegnato l’importanza ancora esistente e il fascino di quella cosa fondamentale che alcuni chiamano “fiuto editoriale” (Stefano Mazzara);
  174. Più che una lezione una conversazione, ed è sempre interessante confrontarsi con le esperienze di persone che hanno raggiunto traguardi importanti;
  175. Simpatico e disponibile. L’incontro con lui permette di avere un quadro complessivo dell’editoria. Piacevoli i suoi aneddoti (Vanessa Palmiero);
  176. Una delle lezioni più divertenti in assoluto. Paolo Repetti ci ha guidato all’interno di una grande casa editrice, parlandoci di come funzionano i piani editoriale, lo scouting, la distribuzione e svelandoci piccoli segreti e aneddoti della sua vita davvero indimenticabili. Un grande uomo per un’importante lezione (Agnese De Petrillo);
  177. Preparato, disponibile, divertente. Utilissimo il racconto della sua esperienza di lavoro (Alessandra Craus);
  178. È un bel personaggio, totalmente identificato con il suo “stile libero”, è un pezzo di storia dell’editoria che mi sarebbe piaciuto conoscere più a fondo magari con una lezione in più (Monica Baroni);
  179. La sua storia lavorativa fa capire come debba esserci la passione alla base del lavoro editoriale; e soprattutto che, se si pensa di avere una buona idea, bisogna insistere fino a quando non la si realizza (Claudio Panzavolta);
  180. È uno di quelli che pensa ancora che con una buona idea e forza di volontà arrivi dove vuoi. Cose tipo: “Se è successo a me…”. Ma al di là dell’ottimismo disarmante, le sue storie sono state un bel racconto di un pezzo di storia dell’editoria.





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