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Francis Bacon nel suo studio con carte
Francis Bacon


Nato nel 1909 a Dublino da genitori inglesi, colto, eccentrico, malato di asma, discendente diretto dell’omonimo filosofo del periodo elisabettiano, Francis Bacon è considerato uno dei maggiori rappresentanti della pittura britannica contemporanea. Biografia complessa e dolorosa quella di Bacon: la grande passione per i vestiti da donna e l’evidente e precoce omosessualità scatenano la furia e le punizioni del padre che lo manda via di casa dopo averlo trovato davanti allo specchio mentre si prova la biancheria intima della madre. Dopo una serie di lavori umili e senza più l’appoggio della famiglia, da Londra si trasferisce a Berlino dove si accosta all’espressionismo e alla pittura di Grosz, Dix e Beckmann. Nel 1927 inizia a Parigi la sua carriera artistica lavorando come designer d’interni ispirato dal Bauhaus e realizzando i primi disegni e acquerelli influenzati da Picasso. Nel 1928 torna a Londra dove disegna mobili di successo e si cimenta nella pittura a olio, realizzando dipinti di derivazione cubista e surrealista. Nel 1936 invia alcune opere alla Mostra internazionale del Surrealismo che vengono respinte perché ritenute non “sufficientemente surrealiste”. Decide di smettere di dipingere e nel 1944 distrugge quasi tutti i suoi lavori. Nello stesso anno realizza il trittico Three Studies for Figures at the Base of the Crucifixion, che nel 1945 viene esposto presso la Lefevre Gallery di Londra. Nel 1948 il Museum of Modern Art di New York acquista Painting (1946). Nel 1949 ha luogo la prima di una lunga serie di mostre personali presso la Hanover Gallery di Londra.

Opera di Francis Bacon

Le sue opere suggeriscono una complessa tessitura di riferimenti pittorici, da Velasquez a Rembrandt, da Van Gogh a Picasso a Ernst. Nei suoi lavori Bacon proietta l’orrore, la sofferenza e il senso della violazione della persona indifesa, minacciata, bloccata in una situazione claustrofobia. Intraprende un ciclo di studi sulla figura umana e ne dipinge i graduali processi di sfocature, dissolvenze e dilatazioni prospettiche fino alla disintegrazione fisica e psicologica. La sua è una pittura figurativa, spietatamente realistica, contraddistinta dall’uso di colori forti, acidi, il viola, il rosa, l’arancio mescolati a tinte più scure e marcescenti, e da immagini di dissociazione e soffocazione: corpi rattrappiti, contorti, incurvati, volti straziati, che si sfaldano confondendo i propri confini con lo spazio vuoto che li sostiene, visioni e incubi originati dal malessere universale, luoghi angusti e oggetti deformati, grotteschi, simili a strumenti di tortura. Tra le sue opere più celebri: Three Studies for Figures at the Base of the Crucifixion (1944), Portrait of Lucian Freud (1951), Study after Velazquez's Portrait of Pope Innocent X (1953), Study for portrait of Van Gogh (1956), Self Portrait (1956), Study For Three Heads (1962), Crucifixion (1965). Muore a Madrid nel 1992.

Uno dei volti deformati di Francis Bacon

*

I myself and the life I’ve lived happen to be more
profoundly curious than my work. Then sometimes,
when I think about it, I’d prefer everything about my
life to blow up after I die and disappear.

*

Ninety-five percent of people are absolute fools, and they're bigger fools about painting than anything else… Hardly anyone really feels about painting: they read things into it – even the most intelligent people – they think they understand it, but very, very few people are aesthetically touched by painting.

Francis Bacon



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