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Heather McGowan
Schooling

Ti porterò dove non esistono linee di contorno.

Siamo all’inizio degli anni Ottanta: per la tredicenne Catrine, che viene dalla provincia americana e ha appena perso la madre, il passaggio dalla prima adolescenza alla piena femminilità diventa ancora più travagliato quando viene messa dal padre in un collegio londinese che lui stesso aveva frequentato da ragazzo. Fra regole incomprensibili e paesaggi ostili, compagne (e soprattutto compagni) imperscrutabili e insegnanti caricaturali, la nuova arrivata, ribelle controvoglia, finisce per formare un vincolo laconico e scontroso con un altro apparente emarginato, Gilbert, professore di Chimica e pittore in segreto. A poco a poco, però, la loro amicizia assume colori sinistri, e Catrine deve allora imparare la lezione più importante: conoscere la profondità e le conseguenze dei suoi bisogni emotivi. Nei flussi di coscienza che percorrono il romanzo appropriandosi dell’eredità di Virginia Woolf e di Sylvia Plath, Heather McGowan trova una forma di narrazione finemente ossessiva, capace di esprimere percezioni sottili e mutevoli e una sensibilità di osservazione quasi puntillista: “Mi piace che il lettore debba mettere insieme più cose”, ha commentato una volta l’autrice, “che debba cercare intorno ai dialoghi quello che stanno dicendo i miei personaggi”.
L’anno in cui apparve negli Stati Uniti, questo esordio raffi nato e inquieto venne giudicato da Newsweek e da alcuni quotidiani nazionali il miglior romanzo del 2001, e ai riconoscimenti si aggiunse presto anche l’inconsueta ammirazione di autori come Rick Moody e Jonathan Lethem.

Sì sei tu il mio cento per cento.

Biografia del libro

Schooling è stato scritto su un computer Macintosh nell’arco di oltre cinque anni e prevalentemente al mattino presto, quando la stesura, di solito, iniziava prima che l’autrice fosse del tutto sveglia e potesse cedere alla tentazione di fare altro. I primi capitoli, composti di getto e rimasti sostanzialmente immutati, risalgono all’estate del 1995 e a una stanza affacciata su una luminosa distesa di prati verdi nella tenuta di Yaddo, la più celebre colonia per artisti degli Stati Uniti. Da allora il libro venne ripreso e interrotto più volte, beneficiando di periodi di lavoro intenso sostenuti da borse di studio ma scontando anche gli impegni della scrittrice per il dottorato e poi la necessità di guadagnare per mantenersi. Nel corso della sua genesi, tuttavia, il libro finì per prendere il sopravvento su qualsiasi altra cosa nella vita della sua autrice, spesso distaccandosi da come era stato concepito e acquisendo forme per lei inattese. D’altra parte, nulla di quanto ha detto Heather McGowan consente di assegnare al libro un’origine autobiografica, ed è noto soltanto che nella creazione della trama si è unito a lei il pittore Balthus: alcune scene del romanzo, infatti, sono state suscitate da quadri come Ragazza alla finestra, I bei giorni e La montagna, da una pittura che si insinuava nella scrittura a mano a mano che la storia avanzava – fino a che il protagonista ha assunto, nell’immaginazione dell’autrice, le fattezze stesse dell’artista francese.

“La mancanza quasi totale di mie foto e interviste, le scarne informazioni esistenti sulla mia biografia e la riluttanza che ho a parlare di me e di quello che mi ha portato a scrivere – queste scelte dipendono dalla convinzione che ogni libro è un mondo misterioso in cui i lettori devono entrare, e che sapere troppo sull’autore (compreso il suo stesso aspetto) o sulle tecniche e i segreti di una scrittura, significa intaccare ciò che rende straordinario un romanzo, il patto e l’impegno dell’immaginazione che legge”. In effetti, alla vita di Heather McGowan si possono ricondurre solo queste notizie: è nata negli Stati Uniti, ha trascorso in Francia, Belgio e Inghilterra parte dell’adolescenza, e ha oggi poco più di trent’anni. Dopo questo esordio, Rick Moody l’ha descritta come “la più elegante, singolare e lucida cesellatrice di prosa che io abbia letto da molti anni a questa parte”. È autrice del soggetto del film Tadpole, in cui ha recitato Sigourney Weaver. Malgrado le richieste, invece, non ha permesso che Schooling divenisse un film per il timore che l’anima della storia potesse essere tradita dalla sua incarnazione cinematografi ca. Nel 2006 è uscito il suo secondo romanzo, Duchess of Nothing, ambientato a Roma.

Leggi il primo capitolo di Schooling
La rassegna stampa di Greenwich
Il blog di Schooling
Il lavoro di editing su Schooling


Selezione stampa
- “[…] un romanzo psicologico dalla trama essenziale e dagli sviluppi laterali, rizomatici e torrenziali, opera fondata su scrittura e stile piuttosto che sull’intreccio e sulla trama. […] una polifonia volutamente anarchica. Con una straordinaria adesione al parlato, quando necessario.”
Gianfranco Franchi, lankelot.eu, aprile 2008

- “[…] un romanzo stratificato, traboccante, eccessivo. Presuntuoso come ogni atto di fede non può che essere.”
Rosella Postorino, Satisfiction, febbraio 2008

- “Ho ritrovato Thomas Bernhard e Ingeborg Bachmann in questo romanzo (la tensione della scrittura verso un pensiero raccontato) e António Lobo Antunes: la polifonia di voci, dove il presente convive con il passato, dove l’azione è esigua, sopraffatta dai ricordi, dalle parole, dalle ossessioni.”
Rosella Postorino, Rolling Stone, primo luglio 2007


 

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