Oblique Studio, il nostro essere è il nostro agire
oblique studio, artigianato e passione





facebook   twitter   instagram  
I libri di Oblique
Greenwich e Gog, collane per Nutrimenti
I nostri libri con 66thand2nd
Watt magazine

Oblique è per il
software libero





sitemap
 
 

Oblique è agenzia letteraria


Jennifer Guerra, Il femminismo non è un brand, Einaudi
Jennifer Guerra
Il femminismo non è un brand

Einaudi, Opera viva Et

Negli ultimi dieci anni il femminismo è tornato a essere un fenomeno di massa, colorando di rosa i simboli dell'emancipazione femminile e delle nobili cause a essa associate. Spesso però sotto questo colore si nascondono operazioni opache. Un femminismo addomesticato, affine agli interessi di politici e aziende, è davvero femminismo? Ma soprattutto questa versione mainstream è una variante del femminismo o una strategia del capitalismo?

Oggi a un’adolescente basta aprire Instagram per imbattersi in riflessioni femministe (o pseudofemministe), risparmiandosi la necessità di unirsi a un collettivo o a un gruppo di autocoscienza. Brand di abbigliamento si improvvisano femministi e producono magliette in serie con frasi inneggianti al girl power. Pagine social e piattaforme digitali graficamente accurate alternano post o storie motivazionali a inserzioni pubblicitarie. Innumerevoli servizi immateriali propongono corsi sull’empowerment, sulla valorizzazione femminile, su come rendere più women friendly il proprio business. Inoltre l’ossessione recente per le celebrity femministe promuove l’idea che un certo tipo di femminismo sia da mettere in soffitta per fare spazio a un femminismo nuovo, egemonico, che nasconde sotto il tappeto i pensieri più radicali e si fa portatore di valori positivi, anche se profondamente contraddittori. Come scrive Jennifer Guerra in questo saggio acuto, la recente riemersione del soggetto politico femminista in un paradigma economico che non si fa scrupoli a capitalizzare i temi sociali in nome del profitto ci pone di fronte a delle sfide nuove. Il primo nodo da sciogliere è se le aziende e i marchi si meritino il «patentino» del femminismo e il secondo, forse più impegnativo da sbrogliare, riguarda l’influenza che la nuova postura della brand identity esercita sulla pratica femminista. Per tentare di dare una risposta a queste domande, è necessario capire come si è arrivati a questo punto.

 


Dicono di Il femminismo non è un brand
- Jennifer Guerra (estratto), Sette, 19 aprile 2024;
- Valerio Bellini, Giulia Cavallini, Andrea Falcone, Solo se ti rende felice (podcast), 18 aprile 2024;
- Gianluca Lo Vetro, La Stampa, 13 aprile 2024;
- Jennifer Guerra (estratto), L’Indiscreto, 10 aprile 2024;
- Marianna Grazi, luce.lanazione.it, 12 aprile 2024;
- Antonella Tarpino, Huffington Post, 5 aprile 2024;
- Paola Papetti, lasvolta.it, 5 aprile 2024;
- Raffaella Silvestri, Il Foglio, 5 aprile 2024;
- Jennifer Guerra (intervista con Serena Casini e Ludovica Giuliani), Instagram, 3 aprile 2024;
- Gruppo editoriale Athesis, Oltrecultura Fest Brescia (podcast), 3 aprile 2024;
- Redazione, Amica, primo aprile 2024;
- Barbara Stefanelli, Io Donna, 30 marzo 2024;
- Valentina Pigmei, internazionale.it, 20 marzo 2024;
- Redazione, Gazzetta di Reggio, 17 marzo 2024;
- Loredana Lipperini, L’Espresso, 15 marzo 2024;
- Francesca Angeleri, Corriere Torino, 15 marzo 2024;
- Redazione, il venerdì, 15 marzo 2024;
- Loredana Lipperini (intervista), Fahrenheit (da 16m00s), 28 marzo 2024;
- Giorgio Zanchini (intervista), Quante storie, 27 marzo 2024;
- Camilla Chiggi, ytali.com, 19 marzo 2024;
- Jennifer Guerra (intervista con Maura Gancitano), Instagram, 19 marzo 2024;
- Adelaide Barigozzi, Elle,14 marzo 2024;
- Costanza Giannelli, lasvolta.it, 8 marzo 2024;
- Micol Sarfatti, Sette, 8 marzo 2024;
- Redazione, L’Arena, 7 marzo 2024;
- Eleonora Groppetti, Corriere di Novara, 7 marzo 2024;
- Mimosa, La voce di New York, 7 marzo 2024;
- Redazione, La cronaca di Verona, 6 marzo 2024;
- Redazione, La Provincia, 6 marzo 2024;
- Jennifer Guerra, The Italian Review, 6 marzo 2024;
- Redazione, Donna Moderna, 6 marzo 2024;
- Jennifer Guerra, tuttolibri, 2 marzo 2024;
- Marta Cervino, Marie Claire, 20 febbraio 2024.


Nel dettaglio
“Così il potere ha saputo estrapolare dal femminismo quei valori che più si confacevano ai suoi interessi, […] mettendo in secondo piano la solidarietà, l’empatia, il mutuo aiuto e tutte le iniziative che vanno al di là del perimetro dell’individuo sui quali era nato il femminismo.”
Antonella Tarpino, Huffington Post, 5 aprile 2024

“Ma se le lusinghe del mercato e del denaro devono ‘far alzare le antenne’ alle attiviste (pensando alle contropartite), Guerra non consiglia la via di un femminismo ascetico: le cose che le donne conquistano a caro prezzo se le devono poter godere, altrimenti si sostituisce miseria a miseria.”
Paola Papetti, lasvolta.it, 5 aprile 2024

“La conoscenza che Guerra ha dei testi, delle autrici, della filosofia del femminismo è profonda; padroneggiare così bene la materia le permette collegamenti non scontati, e il tutto rende questo libro un’eccezione nel panorama della divulgazione. […] Guerra è una voce interessante del femminismo italiano, una studiosa che si fa domande.”
Raffaella Silvestri, Il Foglio, 5 aprile 2024

“Chi l’avrebbe mai detto che i femminismi sarebbero diventati di moda […]. L’autrice vede un dirupo alla fine di questa marcia da terzo millennio. Teme che il fiorire di parole e gesti sia una maschera facile da mettere/togliere, buona per rifare il trucco alle aziende, moltiplicare follower e profitti.”
Barbara Stefanelli, Io Donna, 30 marzo 2024

“Come scrive Jennifer Guerra in questo saggio acuto, la recente riemersione del soggetto politico femminista in un paradigma economico che non si fa scrupoli a capitalizzare i temi sociali in nome del profitto ci pone di fronte a delle sfide nuove.”
Redazione, Gazzetta di Reggio, 17 marzo 2024

“Il libro non è un’accusa, ma un’analisi e un avvertimento: se i confini tra ciò che è femminismo e ciò che non lo è diventano tanto labili da svanire, allora, anche il significato stesso della parola rischia di fare una fine analoga.”
Camilla Chiggi, ytali.com, 19 marzo 2024

“Attenta osservatrice delle questioni di genere, Jennifer Guerra, con il suo ultimo libro Il femminismo non è un brand, entra nel vivo del dibattito su cosa rappresenta oggi il movimento e, soprattutto, da quali pericoli deve difendersi.”
Adelaide Barigozzi, Elle,14 marzo 2024

“Cosa vuol dire essere femministe oggi? Quali battaglie si portano avanti e dove, nelle piazze o in rete? Il femminismo, argomento sempre più caldo e discusso, non rischia di diventare una moda, anche commerciale, una posa svuotata dei suoi intenti primigeni? A queste e altre domande prova a rispondere Jennifer Guerra.”
Micol Sarfatti,Sette, 8 marzo 2024

“La recente riemersione del soggetto politico femminista in un paradigma economico che non si fa scrupoli a capitalizzare i temi sociali in nome del profitto ci pone di fronte a delle sfide nuove. Il primo nodo da sciogliere è se le aziende e i brand si meritino il ‘patentino’ del femminismo e il secondo, la cui risposta pare meno scontata, è come tale nuova postura della brand identityinfluenzi la pratica femminista. Per tentare di dare una risposta a queste domande, è necessario capire come si è arrivati a questo punto.”
Jennifer Guerra, The Italian Review, 6 marzo 2024

“Un femminismo addomesticato, affine agli interessi di politici e aziende, è davvero femminismo?”
Redazione, La Provincia, 6 marzo 2024

“Un libro denso che affronta le tappe del femminismo e prova a rispondere alle domande su ciò che è diventato oggi.”
Redazione,Donna Moderna, 6 marzo 2024

“Un saggio attuale, che ci parla di femminismo, neoliberismo, temi sociali capitalizzati in nome del profitto, pinkwashing, nodi da sciogliere e sfide da affrontare.”
Marta Cervino, Marie Claire, 20 febbraio 2024

 

 



Torna a Jennifer Guerra
Torna a Agenzia letteraria



















 
Test di obliquità
luoghi obliqui
obliquità per gli altri
dicono di Oblique