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Ade Zeno, I Santi Mostri, Bollati Boringhieri
Ade Zeno
I Santi Mostri
Bollati Boringhieri
febbraio 2024
Leggi un estratto
Ascolta Ade Zeno che legge un brano

“Tu vedi solo quattro mostri, il resto della Germania osanna un arcobaleno di grandi artisti.”

Tutto ha inizio in una sera estiva del 1924, quando lo scimmiesco Jörg Brandt esce di casa senza dire niente a nessuno portando con sé due grosse valigie e un cuore pieno di formiche rosse. Al suo fianco Gebke Bauer, il «ragazzo dalle dodici dita», fraterno complice nella formidabile impresa dei Santi Mostri, una compagnia di artisti deformi destinata, nel ventennio successivo, a incantare i palcoscenici dell’intera Germania. L’uomo piovra, la donna dal doppio sorriso, l’acromegalico gigante Nikolaus, il giovane Polifemo, sono solo alcuni dei protagonisti che seguiranno Jörg e Gebke in un lungo viaggio fatto di trionfi, cadute, e incontri straordinari. Dai primi spettacoli sotto il fatiscente tendone del Circo Vogt, ai vagabondaggi a bordo di un buffo veicolo chiamato Geraldine, sfileranno insieme, con infantile allegria, ai margini di eventi molto più grandi e spaventosi di loro: l’ascesa al potere di Hitler, le leggi razziali, lo scoppio della Seconda guerra mondiale, ma soprattutto il programma Aktion T4, criminoso piano nazista finalizzato allo sterminio delle «vite indegne di essere vissute». In un mondo sprofondato nelle tenebre e sempre più incapace di riconoscere la bellezza nella diversità, armati della sola arte i Santi Mostri si troveranno così a condividere il tragico destino dei reietti in fuga.
Dopo L’incanto del pesce luna, Ade Zeno torna con un romanzo avventuroso e malinconico, in bilico fra realtà e meraviglia, che attraverso il linguaggio della fiaba grottesca rivisita la figura del freak per parlare ancora una volta del mostro che vive in ciascuno di noi.



Dicono di I Santi Mostri
- Rita Annecchino, ilpassaparoladeilibri.it, 20 giugno 2024;
- Drops of Hg, Instagram, 12 giugno 2024;
- Laura Marzi, il manifesto, 11 giugno 2024;
- interno1a, Instagram, 31 maggio 2024;
- Carteccio, Facebook, 29 maggio 2024;
- Adelphighetti, Instagram, primo giugno 2024;
- Chiara Ferrari, Instagram, 22 maggio 2024;
- Silvana Accardo, Eugenio Manuelli, Uno scaffale per due (podcast), 17 maggio 2024;
- Stefano Vernamonti, Nido, 8 maggio 2024;
- Flavio Stroppini (intervista), Cooperazione, 23 aprile 2024;
- Raul Montanari, Facebook, 22 aprile 2024;
- Angelo Fazari, dallacartalloschermo.com, 8 marzo 2024;
- Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, primo marzo 2024;
- Francesca Romana Capone, Indice dei libri del mese, aprile 2024;
- Gloria M. Ghioni, criticaletteraria.org, 26 marzo 2024;
- Federica Andreozzi, bookrider.it, 25 marzo 2024;
- Marco Bennici, glistatigenerali.com, 22 marzo 2024;
- Graziano Graziani (intervista da 7m7s), Fahrenheit, 15 marzo 2024;
- Monica Olivieri (Autoriamo), lunaticalibraia.wordpress.com, 13 marzo 2024;
- Alessandro Galano, Satisfiction, 11 marzo 2024;
- Alessandro Zaccuri, Avvenire, 8 marzo 2024;
- Giacomo Cadeddu, Corriere della Sera, 6 marzo 2024;
- Redazione, il Fatto Quotidiano, 24 febbraio 2024:
- Redazione, la Repubblica (Torino), 16 febbraio 2024;
- Ade Zeno (A proposito di mostri), Il Libraio, 12 febbraio 2024;
- Alessandro Beretta, la Lettura, 11 febbraio 2024;
- Miriam Massone, La Stampa, 11 febbraio 2024;
- Sergio Pent, tuttolibri, 10 febbraio 2024;
- Laura Piccinini (intervista), D lui, 9 dicembre 2023.


In particolare
“La storia che Ade Zeno racconta è meravigliosa, nel senso letterale del termine perché afferisce a quel genere letterario, ma anche perché esprime i sentimenti che rendono, seppur così di rado, fantastica l’umanità […]. Si tratta di sentimenti che Zeno associa ai reietti di una società infernale, come è stata quella nazista, riuscendo nell’intento affatto scontato di raccontare una bella storia.”
Laura Marzi, il manifesto, 11 giugno 2024

“È un libro bellissimo. Sulla cattiveria umana, sul pregiudizio e la prevaricazione, ma anche sull’amicizia e la fiducia, sull’amore – che si trova sempre anche dove meno ci sia aspetta – e la solidarietà.”
Chiara Ferrari, Instagram, 22 maggio 2024

“È un libro bellissimo sulla cattiveria umana, sul pregiudizio e la prevaricazione, ma anche sull’amicizia e la fiducia, sull’amore.”
Chiara Ferrari, Instagram, 22 maggio 2024

“La deformità è in questo romanzo la livella sociale par excellence, che si sostituisce alla morte di curtisiana memoria. O meglio vi si affianca: la deformità come sineddoche della sorte, come manifesto della precarietà della vita. Alla nostra società, che ha quasi dimenticato la morte, poiché immersa in un’immediatezza unica e prolungata, quasi eterna, I Santi Mostri raccontano così, attraverso acrobazie e giochi di prestigio circensi, che non siamo tutti uguali, certo, ma lo siamo sempre davanti alla casualità della sorte e alla necessità della morte inscritta nel nostro destino. Sta a noi trarre il meglio da entrambe, mentre eseguiamo l’acrobazia circense più complicata che esista: vivere (o sopravvivere?).”
Stefano Vernamonti, Nido, 8 maggio 2024

“Questo libro è semplicemente sbalorditivo. […] La bellezza del romanzo […] sta nella delicatezza, nella levità magica con cui siamo portati dentro il mondo di questi reietti dal mondo, senza che l’autore prema mai il pedale del patetico, prenda scorciatoie emotive, faccia sconti facili a loro o a noi. […] pagine ammalianti, imperdibili per chi voglia leggere qualcosa di veramente diverso.”
Raul Montanari, Facebook, 22 aprile 2024

“A tutti coloro che cercano uno scritto che si muove tra realtà e finzione dove si celebra la diversità.”
Angelo Fazari, dallacartalloschermo.com, 8 marzo 2024

“Impeccabile e imperdibile.”
Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, primo marzo 2024

“La lettura scorre via veloce, senza scogli o intoppi, ma mentre sembra scivolare, lascia un segno di sé nel lettore, come una domanda senza risposta, un sorriso a mezza bocca.”
- Francesca Romana Capone, L’Indice dei libri del mese, aprile 2024

“Di tanto in tanto appaiono libri che sono come uno squarcio nell'offerta ripetitiva del mercato editoriale e rischiarano le nostre prospettive con la loro originalità. I Santi Mostri fa esattamente questo […]. Con una scrittura perfettamente equilibrata, certamente frutto di un cesello dei migliori, ovvero quello che fa sembrare tutto spontaneo e naturale, Ade Zeno mette in scena una commedia umana straordinaria ai tempi della Seconda guerra mondiale […]. Ade Zeno riesce con una storia a parlarci di accettazione, rivincita, amore, fratellanza, in un periodo storico in cui invece salvarsi a scapito di chiunque altro era per molti l'unico imperativo categorico.”
Gloria M. Ghioni, criticaletteraria.org, 26 marzo 2024

“Il lettore rimane legato alle pagine.”
Federica Andreozzi, bookrider.it, 25 marzo 2024

“Ade Zeno, con questo romanzo avventuroso e malinconico, sempre in bilico tra realtà e meraviglia, racconta con uno stile diretto e leggero quello che potrebbe succedere anche a noi.”
Marco Bennici, glistatigenerali.com, 22 marzo 2024

“Un romanzo che indaga nell’intimo, che scava nelle ombre dell’animo umano e che, poi, scivola via, con uno stile immediato e poetico assieme.”
Monica Olivieri (Autoriamo), lunaticalibraia.wordpress.com, 13 marzo 2024

“Ade Zeno spiazza il lettore.”
Alessandro Galano, Satisfiction, 11 marzo 2024;

“La propensione al fantastico è senza dubbio il tratto più riconoscibile di questo autore dalla prosa controllata ed elegante.”
Alessandro Zaccuri, Avvenire, 8 marzo 2024

“Il cammino dei Santi Mostri che Ade Zeno ha immaginato per Bollati Boringhieri diventa una fuga.”
Giacomo Cadeddu, Corriere della Sera, 6 marzo 2024

“Ade Zeno torna con un romanzo avventuroso e malinconico, in bilico fra realtà e meraviglia, che attraverso il linguaggio della fiaba grottesca rivisita la figura del freak per parlare ancora una volta del mostro che vive in ciascuno di noi.”
Redazione, la Repubblica (Torino), 16 febbraio 2024

“Raccontare storie significa soprattutto mettersi alla ricerca di nuove chiavi per osservarsi.”
Ade Zeno (A proposito di mostri), Il Libraio, 12 febbraio 2024

“C’è un pensiero che ricorre nel libro, paradossale e salvifico, chiave della poetica dell’autore: ‘Siamo solo gli abitanti di un sogno, e a sognarci è un minuscolo insetto addormentato in qualche posto lontano, fra le stelle’.”
Alessandro Beretta, la Lettura, 11 febbraio 2024

“Ade Zeno è uno scrittore variegato, di quelli che a ogni romanzo si confrontano con la fantasia e con le onde dei destini umani, giocando liberamente negli spazi di una creatività a tutto campo, dove talvolta la Storia entra in punta di piedi come sfondo necessario, più che come tema portante.”
Sergio Pent, tuttolibri, 10 febbraio 2024


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