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Athos Zontini
Orfanzia
Bompiani
settembre 2016


Athos Zontini, Orfanzia, Bompiani
“Niente mi ha fatto male più dell’amore.”


Athos Zontini con Orfanzia si è aggiudicato il premio Tassinari (Volponi opera prima)


Tutti i bambini a un certo punto spariscono. Ma sono solo in pochi a sapere come. Il protagonista di Orfanzia lo sa. Lo sa a tal punto che si rifiuta con tutto se stesso di obbedire all’imperativo quotidiano dettato dai genitori: mangia. E così combatte una guerra che lo vede opporsi alle insistenze della madre, alla severità
del padre, alle cure del pediatra. Perché lui lo sa, che cosa fanno gli adulti con i bambini troppo
buoni. Lui lo sa, che tutti i genitori sono cattivi.
E solo finché non cederà al cibo, anche a costo di rigettare il mondo che lo circonda, potrà salvarsi. Ma la vita ha un sapore al quale è difficile resistere, e crescere può essere una sfida, se gli altri hanno più fame di te.
Un romanzo di crescita nella dissoluzione, un esordio forte e oscuro, nero come lo sono le fiabe, anzi, di più.

Leggi un estratto.


Dicono di Orfanzia
- Redazione, interwine.it, 12 ottobre 2017;
- Davide Turrini, il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2016;
- Salvatore Aloïse, Internazionale, 8 dicembre 2016;
- Federica Guglietta, ultimapagina.net, 29 novembre 2016;
- Intervista su Rai Letteratura, novembre 2016;
- RadioLibri (intervista), 10 novembre 2016;
- DMag, novembre-dicembre 2016;
- Veronica Raimo, Rolling Stone, ottobre 2016;
- Valentina Pigmei, pagina99, 30 ottobre 2016;
- Nando Vitali, succedeoggi.it, ottobre 2016;
- Antonia Santopietro (intervista), zestletteraturasostenibile.com, 18 ottobre 2016;
- Pier Luigi Razzano, la Repubblica (Napoli), 8 ottobre 2016;
- Francesco Musolino, Gazzetta del Sud, 7 ottobre 2016;
- Nicolas Gruarin (intervista), quattrocentoquattro.com, 5 ottobre 2016;
- Lidia Lombardi, Il Tempo, 3 ottobre 2016;
- Mirella Armiero, Corriere del Mezzogiorno, primo ottobre 2016;
- Francesca Bussi, Lettera43, 26 settembre 2016;
- Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, 24 settembre 2016;
- Francesco Durante, Il Mattino, 18 settembre 2016;
- Cristina De Stefano, Elle, settembre 2016;
- Emilia Grossi, Io Donna, 10 settembre 2016.


Hanno detto di Orfanzia:
“Un esempio stilistico di ferocia e sagacia.”
Davide Turrini, il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2016

“Un romanzo denso, scandito dalle stagioni e da una scrittura asciutta.”
Salvatore Aloïse, Internazionale, 8 dicembre 2016

“Zontini non vuole scrivere una semplice storia sui disturbi alimentari e su come influiscano sulla vita dei più piccoli. Nient’affatto: fa scivolare la narrazione sul piano simbolico e universale.”
Federica Guglietta, ultimapagina.net, 29 novembre 2016

Orfanzia è l’esatto opposto di un romanzo ruffiano, fa pensare semmai a un libro come La trilogia della città di K, anche nella lingua asciuttissima e icastica, in grado di dosare l’ironia a una profondità intuitiva, schietta quanto il pensiero di un ragazzino, a partire dal bellissimo incipit: ‘Niente mi ha fatto male più dell’amore’.”
Veronica Raimo, Rolling Stone, ottobre 2016

Una storia di non-formazione, raccontata dalla prospettiva spaesata e spaesante di un bambino, oppresso dall’affetto disfunzionale di genitori ‘insipidi’ e dolorosamente autocentrati.”
“L’allegoria di un amore deviato, insano, che, come si legge nell’incipit fulminante, al protagonista ha fatto ‘male come nient’altro’.”
Valentina Pigmei, pagina99, 30 ottobre 2016

“Una ammirevole capacità di tradurre l’incomunicabilità, così come il confine labile tra immaginazione e realtà.”
“Non c’è buonismo, né giudizio, né una soluzione possibile offerta, questo è quello che si osserva attraverso gli occhi dell’infanzia che può sentirsi orfana, tradita e non accolta.”
Antonia Santopietro, zestletteraturasostenibile.com, 18 ottobre 2016

Orfanzia è una magnetica discesa nera nel cuore e tra gli spettri di un bambino.”
Pier Luigi Razzano, la Repubblica (Napoli), 8 ottobre 2016

“Un romanzo che avrebbe stregato i fratelli Grimm.”
Francesco Musolino, Gazzetta del Sud, 7 ottobre 2016

“Un felice romanzo d’esordio dove attraverso sfide solitarie, incontri brutali e scelte inaspettate il protagonista scoprirà che nessuno ‘sfugge alla sua famiglia’.”
Nicolas Gruarin, quattrocentoquattro.com, 5 ottobre 2016

“Un’inversione di tendenza significativa.”
Mirella Armiero, Corriere del Mezzogiorno, primo ottobre 2016

“Il sincronismo e l’esattezza dello stile, la parola cronometrata, sono il grimaldello del mestiere che si fa braccio per il talento.”
Nando Vitali, succedeoggi.it, ottobre 2016

“Un romanzo di formazione oscuro e crudo, insolito per il panorama italiano.”
Francesca Bussi, Lettera43, 26 settembre 2016

“Bello da fare male, il romanzo di Zontini è un pugno nello stomaco di rara forza, bellezza e sensibilità, travolgente, disarmante e spiazzante.”
Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, 24 settembre 2016

“Quel che più colpisce del romanzo è proprio la crudeltà che tutto l’innerva e che produce molte scene forti, ma che è sempre come tenuta a bada da una vena altrettanto crudelmente satirica.”
Francesco Durante, Il Mattino, 18 settembre 2016

“Una deliziosa commedia nera sulla claustrofobia familiare.”
Cristina De Stefano, Elle, settembre 2016

“Un antiromanzo di formazione.”
Emilia Grossi, Io Donna, 10 settembre 2016

 

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