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Corso di traduzione letteraria dall’inglese
Faq
, domande frequenti


Per frequentare il corso di traduzione letteraria dall’inglese è necessario possedere dei requisiti particolari (laurea in lingue, scuola di interpreti e traduttori, aver già pubblicato traduzioni eccetera)?

No, non esistono prerequisiti di questo tipo. È fondamentale, ovviamente, avere un’ottima conoscenza dell’inglese, ma ancora più importante è conoscere l’italiano, essere padroni della nostra lingua e saper scrivere bene. Sono richiesti dedizione e spirito di sacrificio, oltre alla capacità di usare il computer (programmi di videoscrittura, email, navigazione) e una conoscenza di massima delle linee editoriali delle case editrici e delle dinamiche editoriali.

Qual è il metodo didattico seguito?
È un corso a taglio pratico, un laboratorio di traduzione. Durante le lezioni lavoreremo esclusivamente su testi. Non si parlerà di teoria della traduzione. Le opere di narrativa scelte saranno diverse per genere e stile perché è fondamentale cimentarsi su linguaggi e stili differenti, lavorare su testi di autori inglesi, americani, canadesi, australiani eccetera, su autori del passato e su autori contemporanei, su scritture più tradizionali e su quelle più sperimentali. Parleremo anche di editoria in senso ampio: analizzeremo cosa si traduce in Italia e come lo si traduce, i processi che determinano la scelta e l’acquisizione dei diritti di un libro straniero da parte di una casa editrice italiana, i contratti di traduzione, i tariffari eccetera. Ci occuperemo di scouting riportando esempi di esperienze reali e di come proporre un libro inedito a un editore, per questo è importante conoscere la linea editoriale del maggior numero di case editrici italiane, proprio per trovare la giusta collocazione dell’opera inedita selezionata. La figura che ci interessa formare è quella di un traduttore propositivo. Il traduttore non deve essere un semplice esecutore. Indicheremo anche come presentare una traduzione formalmente corretta e presentabile, consiglieremo siti e forum di traduttori e indicheremo gli strumenti indispensabili per i traduttori: alcuni di questi sono citati sul nostro sito. Saranno fatti cenni sulla correzione delle bozze. Forniremo, inoltre, del materiale teorico integrativo e indicazioni bibliografiche molto ricche.

Chi sono i docenti?
Sono tutti traduttori professionisti di grande prestigio. I docenti delle precedenti edizioni sono stati: Sergio Claudio Perroni, Ottavio FaticaGiovanna GranatoRoberto SerraiMarina PesciaCristiana Mennella, Giuseppina Oneto, Leonardo Luccone, Riccardo DurantiCristiana MennellaMarco Rossari, Federica Aceto, Adelaide Cioni, Susanna Basso, Rossella Bernascone.

Oltre alle lezioni è previsto del lavoro da fare a casa? Che tipo di lavoro?
Sì, assegneremo numerose esercitazioni per casa e proprio per questo c’è sempre un fine settimana libero tra i diversi cicli di didattica frontale. I lavori saranno revisioni di traduzioni e traduzioni vere e proprie di racconti o di estratti di romanzi. Faremo tradurre anche rassegne stampe relative a opere specifiche, editare traduzioni fatte male, confrontare traduzioni diverse della stessa opera, valutare traduzioni e tanto altro. Durante e dopo il corso assegneremo anche prove di traduzione reali.

Quante ore al giorno devo dedicare in media alle esercitazioni?
È importante dedicare ogni giorno almeno quattro o cinque ore alle esercitazioni. Il lavoro del traduttore deve essere il più possibile costante. Un consiglio che diamo sempre è quello di far riposare la traduzione, o qualunque altro tipo di lavoro correlato, per qualche ora, meglio se per un giorno, e poi rileggerla ad alta voce. Il problema principale delle traduzioni acerbe è la resa in italiano. Se, leggendo l’italiano, si sente la costruzione sintattica inglese, se sono percepibili espressioni e modi di dire tipici inglesi ma rari o del tutto assenti in italiano, frutto di una traduzione letterale, significa che c’è ancora qualcosa che non va. Il testo finale deve rispettare la versione originale ma deve essere scritto in italiano, non in “traduttese”.

Cosa succede dopo il corso?
Innanzitutto va specificato che il corso non finisce con l’ultima lezione. A fine corso verrà assegnato un pacchetto di esercitazioni che verranno corrette individualmente. Queste esercitazioni sono la summa di quanto imparato. Per questi esercizi è richiesto un impegno di un mese, lavorando 2-3 ore al giorno.
Completato l’intero percorso ci sono varie possibilità: le persone che avranno mostrato capacità e impegno verranno segnalate alle case editrici che sono alla costante ricerca di buoni traduttori, e di noi le case editrici si fidano molto; collaborazioni occasionali per traduzioni di piccole porzioni di testo a uso di siti internet specialistici o per valutare la qualità di un libro. E come si vedrà nel corso verranno illustrati moltissimi altri aspetti legati alle competenze del traduttore e appetibili per l’editore. Nelle edizioni precedenti abbiamo favorito l’assegnazione di molte traduzioni a traduttori esordienti.

C’è un numero massimo di posti per edizione?
Sì, tendiamo a formare classi di una ventina di persone, in modo da seguire ogni allievo con la massima cura.

Rilasciate un attestato a fine corso?
Sì, rilasciamo un attestato di partecipazione in formato elettronico che potrebbe essere utile per il riconoscimento di crediti universitari.

Qual è la prassi per iscriversi al corso?
Per iscriversi è necessario scaricare e compilare il modulo di iscrizione che si trova nella homepage del nostro sito e inviarlo via mail a corsi@oblique.it. Contestualmente all’invio del modulo occorre effettuare il pagamento della prima rata (o della quota intera) nelle modalità indicate sul modulo. Chi ci manda il modulo via mail deve allegare anche la ricevuta del bonifico effettuato. Per gli assegni e i contanti ovviamente è meglio fare tutto di persona. Il saldo della seconda rata va pagato circa una decina di giorni prima dell’inizio del corso, seguendo le indicazioni che verranno date al momento dell’iscrizione.

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